| INNO ALLA LUCE... DAL MEDITERRANEO |

2007

...E all’aurora,
armati di un’ ardente pazienza,
entreremo nelle splendide città...”

Une Saison en Enfer A. Rimbaud


Uno spettacolo europeo, multilingue, con la musica come elemento unificante, musica rispondente al senso, sovralinguistico, a riaffermare il MEGLIO DEI PRINCIPI che in linea di continuità la Nostra Civiltà ha prodotto.
Resi inefficaci dalla società dell’utile, vanno ribaditi proprio per la loro UTILITA’, e per il ristabilimento di un equilibro, in un procedere cieco, contronatura, dissennato e fondamentalmente BRUTTO.
Civiltà vecchia di dominatori e dominati, abbiamo sviluppato una nostra speciale lungimiranza, e opponendoci a coloro che diffondono cecità e miseria, lanciamo ALTO, ALTISSIMO, un BELLISSIMO CANTO DI LOTTA che LIBERA, non UCCIDE!
Professa AMORE NEL RISPETTO DI OGNI FORMA DI VITA e LIBERA MANIFESTAZIONE DEL SE di tutte le forme qui sulla terra generate, e dal sole e dalla luce tenute in vita!
Professa il BELLO che conduce armonia e verità, uniche condizioni per il rapido procedere della civiltà e risorsa primaria di espressione individuale e collettiva.
Professa il valore del SOGNO, del VOLO, il sollevare lo sguardo al cielo ed oltre il mare, superando la propria finitezza d’individuo e circostanza, perché molto di più è dentro di noi, e dalla natura e dal suo meraviglioso equilibrio di forza e coerenza, REIMPARARE IL CAMMINO.
Professa infine il piacere del VIVERE GIOIOSO, del GIOCO, che tutti ci accomuna e libera, senza interposizioni e diaframmi culturali, razziali e mediatici.
Un codice di riferimento, di comunicazione, un solido nuovo EPOS in cui riconoscersi e ricompattarsi, noi contemporanei...
LA TRADIZIONE C’E, non manca. E’ solo denigrata e resa sterile da chi NON NE HA MAI CAPITO LA LEZIONE, non vede.
Storicità ed universalità sono uniti in ciò che è la nostra TRADIZIONE CULTURALE, e se c’è una ragione nella storia, essa trova espressione nella tradizione culturale, se un progresso, un progresso di questa (Hegel).

...lungo le coste del mediterraneo passava la via della seta, s’incrociavano le vie del sale e delle spezie, degli olii e dei profumi, dell’ambra e degli ornamenti, ...della sapienza e della conoscenza, dell’arte e della scienza. Gli empori ellenici erano ad un tempo mercati ed ambasciate. Lungo le strade romane si diffondevano il potere e la civiltà. Dal territorio asiatico sono giunti i profeti e le religioni.
Sul Mediterraneo è stata concepita l’Europa”.

“Mediterraneo” Predrag Matvejevic

 


Inno alla luce: Omaggio ai grandi visionari




Ad Hans G.Gadamer, Platone e Leonardo da Vinci, William Blake, Beethoven e F.Nietsche, Dante Alighieri, A. Rimbaud e Baudelaire, Leibniz e Kant, Hesse e Yeats, Khalil Gibran e Ben Jelloun, John Lennon e Picasso, Peter Gabriel ed Albert Einstein e Cristo e Ghandi, e poeti, e fisici e filosofi e a tutti coloro che hanno” indicato la via” ad un percorso migliore, che renda la nostra vita un’esperienza degna e consapevole.


La luce è nel simbolo conoscenza, è verità come disvelamento, come allontanamento dalle tenebre, dal buio, da uno stato di morte in vita per la coscienza, è VITA, SOLE. Dalla Mesopotamia alla civiltà Egizia, Fenicia a quella Greca e poi Romana, Bizantina, alla secolare permanenza araba nei molti territori europei, alla diffusione del miglior patrimonio d’idee e valori della nostra millenaria civiltà attraverso le tre grandi religioni rivelate (per cronologia EBRAISMO, CRISTIANESIMO, ISLAMISMO, tutte rami di uno stesso albero) fino alla divulgazione del pensiero filosofico e scientifico su ampia scala, le nostre culture si appartengono, si sono per millenni confrontate, sovrapposte e talvolta... perfettamente assimilate, complice particolarmente il mare, il MEDITERRANEO... oggi Azzurro Sacrario di coloro che non raggiunsero mai l'altra sponda e la speranza di un futuro.
Il nostro canto li onori e da lì prenda avvio.




UN'ILLUMINAZIONE è un AFFERRARE QUALCOSA CHE CI E’ DATO... OGNI CONOSCERE è UN RICONOSCERE che ci lascia incantati, ci fa soffermare a recepirlo, e tuttavia ci trova tutti d’accordo (H.G.Gadamer).
Un'illuminazione è l’incarnazione di un’idea, la verità che dirige, la scintilla divina... In tutte le culture esiste una vera e propria METAFISICA DELLA LUCE.
QUESTA é il fondamento della capacità inventiva, non l’uomo in quanto tale (A.Coomoraswamy).
L’amore per la bellezza e per il bene non lo inventiamo da noi, ma ci risvegliano al vero senso dell’essere, è l’ILLUMINAZIONE, per nulla equiparabile al pavido calcolo mirante a far sopravvivere il proprio piccolo io, ma proprietà emergente della materia di cui siamo composti che, relazionandosi armonicamente, produce livelli qualitativamente superiori dell’essere.
Il senso evolutivo della nostra vita si posa nella relazione armoniosa, in greco lògos, di cui l’amore rappresenta il vertice più alto. (V.Mancuso)


La proposta scenica


Ambisce a restituire al teatro la sua valenza originaria e più alta. IL LUOGO DELLA VISIONE, del meraviglioso (rad. thau= dau– diu- div- splendere, illuminare intensamente, cfr. gr. theà= il guardare con meraviglia quel che brilla o si genera in cielo, il celeste, lat. deus, ma anche dies, propriamente il giorno, la LUCE, il SOLE), ed é...IL LUOGO DEL RITUALE CONDIVISO.
“Il teatro ha un grande compito oggi”, dice Gadamer, ”più spirituale dell’epoca in cui la scena era una camera ottica”, e si auspica che l’umanità d’oggi, sulla quale si riversa costantemente una marea di stimolazioni e a stento riesce a sottrarsi alla passività, riesca ad elevarsi al di sopra di tutto ciò nel SUBLIME che appartiene all’attimo della festività. Il vivere gioioso, la festa, nel rituale ritmico e mistico, per uno stato di superiore autocoscienza e condivisione.
Le idee universali, i grandi miti dell’umanità sono quasi tutti monotonamente simili nei loro tratti fondamentali, significano non solo il possesso comune delle idee, ma anche l’origine collettiva di esse.
Il CUORE del mondo è identico in tutti e la nostra BIOLOGIA l’universale più consistente.





Suoni e ritmiche diverse ma affini per energia, segno e senso, animalità e lungimiranza (i due aspetti apollineo e dionisiaco insieme), senza remora nel dare spazio a sollecitazioni di senso e sensoriali, siano esse da voce umana, musicali e fisiche nella’ tanto auspicata’ riunione delle arti sceniche: recitazione, canto, danza... Musica... alla quale tutte tendono... e che tutte le comprende.