| IL PERCORSO... |





Inizia diciottenne la sua formazione teatrale specifica frequentando il M.I.M di Orazio Costa e venendo selezionata da Vittorio Gassman e Giorgio Albertazzi alla frequenza della Bottega Teatrale di Firenze dove allora risiedeva.
Tuttavia il suo amore per la scena risale a molto addietro, quando bambina era impegnata quotidianamente tra prove, cori e messinscene scolastiche di una realtà molto attiva in quel senso e a quel tempo a Salerno, sua città natale.
Anche dopo, trasferitasi a Firenze, si predispone consapevole a costruirsi una professionalità completa attraverso lo studio della danza classica con Antonietta Daviso, jazz con Sabina Cesaroni, contemporanea con Simona Bucci ed il gruppo Graham di New York, e ovviamente attraverso una preparazione culturale specifica che lei ritiene indispensabile e che culmina con la laurea in Storia dello Spettacolo e in Lingue Straniere all’Università di Firenze.
Ma la sua attività di studio e di ricerca prosegue costante negli anni, sulla voce e sul suono con Gabriella Bartolomei, di antropologia teatrale con i risultati di ricerca di Eugenio Barba e delle avanguardie storiche (J Grotowski non l’ammise a Pontedera per limiti di età), di filosofia, di fisica, di storia delle religioni e soprattutto di musica, studiando prima al C.A.M. di Firenze e poi esibendosi in repertorio di musica popolare ed internazionale a Firenze e a Roma dove si trasferisce definitivamente nel 1993.
La sua cifra è il RITMO, perseguendo l’obiettivo ch’era stato di Moussorgskij: “I suoni del linguaggio umano farsi musica”, decisa a superare come interprete le barriere imposte dalla propria lingua nazionale e creare un codice condiviso, comune, internazionale, che non sia né di sola prosa o danza o musica.
Tra tradizione e innovazione, ha alternato negli anni l’attività nel circuito con repertorio classico accanto a personalità di spicco della scena italiana con Vittorio Gassman, G. Albertazzi, E. Montesano, A. Benvenuti, A. Innocenti, I. Monti, N. Mascia, qualche esperienza cine-televisiva e frequenti collaborazioni con compagnie off tese alla promozione di drammaturgia contemporanea italiana e straniera più spesso in qualità di protagonista (triennale attività al Teatro Studio di Scandicci con la compagnia allora residente Occupazioni farsesche ), con Ruinart Artisti Associati, Pupi e Fresedde, Teatro Garage di Genova, Teatro Politecnico di Roma e l’Istituto di Studi Filosofici di Napoli, attività didattica e laboratori teatrali e di speaker per la Camera dei deputati, rifiutando ruoli ed attività lesive della sua dignità di artista e di persona, nonché di donna.
Da sempre mal sopporta l’immobilismo e gli stereotipi sia di ruolo che di repertorio che le si vorrebbero imporre e si apre invece a collaborazioni con musicisti e ballerini stranieri in linea col suo sentire (Alarmel Vallì e Sanjay Kansa Banik India, Wahi Vieux , Jean Louis Degré, Alain Frank Nahi Costa d’Avorio, Vincent Harisdo Benin, Ady Thioune, Sakù Kandè e Keba Seck Senegal, Patrick Ouedraogo e Brahima Dembele Burkina Faso, Mestre Cabeça ovvero Santos Souza de Jesus Jefferson Brasile) affascinata com’è dalla poliritmia, dall’energia estrema e dalla naturalità mantenute integre da queste culture, aspetti questi che l’Occidente ha sacrificato pregiudizievolmente a favore dello sviluppo della melodia e dell’armonia, ed ha intrapreso così lo studio della danza e delle percussioni africane e le loro varianti nel continente sudamericano, ed al contempo valutato l’interazione segnica con la sua cultura d’origine...

Possono distanziarci le lingue, le culture locali, le concezioni melodiche e tonali ma il ritmo no, quello appartiene a tutti, al nostro corpo come all’intero universo.